eccola

la pera che ci casca come una pera, appunto. telefono a Capo de’Capis. “hem…a che ora serve che arrivi?” “mah, guarda, oggi qui non c’è niente in questa zona, quindi fa con calma“…”(quindi mi sono svegliata presto per l’amina del zocza, insomma)hem…allora arrivo nel tardo pomeriggio…ma senti, lì fa tanto caldo?” “no, no, calcola che ci sono i bocchettoni, ma sempre un tendone è“…TTENDONEEE!?! cioè, mi ero preparata ad un locale per fiere, cacchio, mi ero preparata tutti gli abbinamenti giacca-gonna-tacco-camicetta per stare sotto dei faretti che, come mi era stato ventilato, fanno un caldo boia! ed ora mi dici che è freddo? e fuori ci saranno al massimo 8 gradi?!?!. ed ora?!?! minimo minimo lo stend si troverà in mezzo ad un mega spiffero. mannaggia. quindi ho deciso che vado un po’ prima del tardo pomeriggio, così domani so come sarà messo sto congresso e non rischierò nè il congelamento nè l’ascella pezzata. oddio, l’ascella pezzata è un problema che ho cercato di evitare grazie alla consulenza dell’amica trai, che mi ha caldamente consigliato gli assorbenti ascellari. quindi mi sono comprata pure quelli. arg. sempre meno convinta. la mia valigia si riempirà anche di maglioncini.