Zdora

l’angolo del futile

20 giugno 2010

Posted by zdora su 20 giugno 2010

accorgersi che quella alla quale ci si trova è probabilmente la migliore messa alla quale si sia mai assistito per i seguenti motivi

  • prima dell’inizio della funzione: il sollevamento, da parte del prete, della rosa e ridanciana battezzanda. un po’ stile “coppa dei campioni”, con annesso applauso di tutti i presenti. che poi lo sapete, gli applausi e tanta gente che manifesta un’emozione mi manda letteralmente in brodo di giuggiole. cominciamo bene.
  • una precisazione sul “tutti i presenti”. ora: non ho idea di quanta gente ci fosse, ma la chiesa era strapiena, coi bimbi che se ne stavano beati di fianco all’altare a leggere e parlare, ma sempre in modo posato. tipo come se si fosse ad un’assemblea cittadina di starshollo*.
  • la predica di un prete a dir poco particolare che spiega concetti estremamente profondi ma allo stesso tempo basilari, semplici, cristallini. che se ci pensate è già molto. predica che smuove cose già da tempo sotterrate ed impolverate. e non parliamo di parabole. inizio a capire perchè la chiesa è strapiena. e sorrido.
  • il suddetto discorso dolce, tagliente ed emozionante si conclude con una canzone che le casse mandano intera e a tutto volume

io credo di sognare. l’aria che si respira è surreale.

  • tutte le preghiere o sono messe in canzoni (fantastico il “padre nostro” in cui tutti si tengono per mano con tutti) oppure sono variate nella forma. molto più interattive, diciamo.
  • la comunione. per una persona abituata a vedere il solito scarno gruppetto che va a prendere l’ostia, potete capire cosa sia notare una simile partecipazione (tutti. tutti!)
  • il fatto che la messa fosse durata una buona oretta e un quarto e io ne avrei fatta almeno un’altra oretta vi può dare l’idea. ovvero che una messa, invece che stremare dalla noia le persone, le aiuti a trovare un significato, le rigeneri e le ricarichi per affrontare un’altra settimana.

pensare che probabilmente si passeranno le prossime ore in un angolino, che qua già tutti si conoscono. e poi, invece, passare un antipasto (che si pensava un pranzo) ed un pranzo (che andava giù che era una meraviglia nonostante il precedente pantagruelico antipasto) insieme a persone una più carina dell’altra. compresa te che leggi, che sei convinta di non essere una persona interessante, che pensi che agli altri non interessi cosa dici o meglio, non interessi tu. compresa te, si.

vedere che alla mamma e al papà il coso con gli elastici piace, che non siamo gli unici ad andar giù di testa co ste diavolerie.

scoprire che, se piovesse al mio matrimonio, non sarebbe una tragedia, e la gente si divertirebbe uguale.

ricevere a sorpresa l’ammazzavampirecinese. e metterlo subito in carica (dopo aver provato qualche ZOT! letale).

grazie di questa bella giornata felice, cara famigliuola padovana.

*una mamma per amica

7 Risposte to “20 giugno 2010”

  1. giugiu said

    eccola che mi hai fatto scendere la lacrimuccia!!! Comunque a tutti i lettori faccio sapere che io, io che leggo, 5 minuti dopo aver conosciuto di persona la zdora ..le stavo scroccando un passaggio…. dopo esserci sedute al tavolo per il superantipasto le ho fatto volare sulla gonna la fetta di limone che stavo strizzando sulla PRIMA ostrica della mia vita (la scusante per quel che ho combinato è che ero emosssionata per l’evento. Il mio ammazzavampire lo metto in carica domani…ho avuto la brutta idea di fare una cappatina all’ikea prima di tornare a casa… 😛

  2. zdora said

    e sappi che non mi sbudello per mettermi a posto le calze e farci i nodini davanti (ops-dietro) a tutti!
    (la longhet nera è tattica: hai mai visto macchie?)

  3. giugiu said

    io non presto a tutti la custodia degli occhiali da sole
    😛

  4. zdora said

    AAAAAhhhhh!

  5. manulea said

    Grazie a voi per essere venuti!

  6. Paparino said

    E non hai detto che la predica l’ha fatta usando anche il dialetto padovano per far meglio capire ai presenti i concetti fondamnetali, perchè si sà quale lingua meglio di quella che si parla IN-FAMEJA

  7. Michela said

    che bella cosa.
    E’ questa la Chiesa dove vorrei ‘ritornare’.
    (un bacetto ai genitori e alla pupa….per un momento solo mi sarebbe piaciuto essere nella terra dei ‘miei padri’)

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