io non capisco nulla di arte contemporanea

beh, questo uichend lo zdoro è venuto nella mia terra natia, quindi mi sono rilassata assaiie. peccato per il brutto raffreddorone tramutatosi in sinusite dopo la passeggiata al freddo di sabato sera, che mi obbliga a non sentire un tubo, soffiarmi il naso a vuoto (soddisfazione ze-ro) ed avere mal di testa. compliciue il bel tempo di domenica mattina, siamo andati a farci un giretto nel centro storico ristrutturato, andando a visitare una mostra di arte contemporanea. il titolo era un altro, ma avrebbe potuto essere tranquillamente “disgustorama”. utensili e poltrone fatti in modo che sembrassero muscoli e nervi e vasetti vari. sale con rottami vari che appena entravi si attivavano e buttavano fuori una puzzetta simil-cimiciue, forse per dare un impatto olfattivo al (brutto) evento e far ricordare meglio il periodo della mostra (“zdoro! quand’è che abbiamo visto quella roba?” “autunno, dai, non ti ricordi la puzza di cimiciue?“). altre sale che avevi paura ad attraversarle perchè i suddetti rottami ti passavano vicino (un tubo che usciva dal pavimento, si muoveva e aveva una scopa alla fine che puliva per terra) e avevi paura che dal soffitto scendesse tipo pendolo di allan pò che ti decapitava, per aggiungere ancora un po’ di grang all’ambiente (ma come cazzo si fa a mettere ste robe in un gioiello ristrutturato del genere poi…). gioiellino della mostra: uno schermo con un filmato molto molto esplicativo. ovvero un capezzolo che si induriva e si mollava, si induriva e si mollava, il tutto con colonna sonora di battito cardiaco. gli zdori che ridono, ridono, ridono e commentano. poi escono da sta roba e vengono placcati da una signora che chiede loro di firmare il quaderno degli ospiti e mettere un commento, se vogliono. inutile dire che lì c’è solo la mia firma.